giovedì 14 novembre 2019

Django Unchained


Django Unchained (2012) è il titolo di un film diretto da Quentin Tarantino. Il film è ambientato nel 1858 in Texas, in una località non ben definita. Il protagonista della pellicola è  lo schiavo Django, la cui vita cambia improvvisamente grazie all'incontro con il dottor King Schultz, ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania. Schulz cerca di acquistare lo schiavo Django. I mercanti peró non acconsentono alla cessione e nello corso dello scontro a fuoco che ne scaturisce, Django dimostra una grande abilità con le armi. Schultz gli propone quindi  di collaborare e di aiutarlo nella ricerca dei fuorilegge fratelli Brittle. Per convincere Django, King si offre di aiutarlo a ritrovare sua moglie Broomhilda.  Il dottore riesce a  scoprire  che la donna è schiava dello spregevole Calvin J. Candie. Per poter salvare Broomhilda, Django e Schultz si fingono interessati ad acquistare da Candie, che è uno schiavista, un lottatore mandingo. Dopo aver assistito ad uno scontro sanguinoso, dichiarano la loro intenzione di acquistare uno dei due lottatori. Cercano inoltre di includere nell'"affare" anche  la cessione della moglie di Django. Ma il fedele capo della servitù di Candie, Stephen, comprende che Django e Broomhilda si conoscono e informa il suo padrone dell' inganno dei due forestieri. Accecato dall'ira, Candie spinge il dottor Schultz al limite, mentre si scatena un brutale scontro a fuoco tra le due parti. Nello scontro Candie muore come anche Schulz, mentre Django è costretto ad arrendersi perchè Broomhilda cade nuovamente nelle mani degli aguzzini. La sorella di Candie, su suggerimento di  Stephen, decide di inviare Django ai lavori forzati. Così Django, ad un passo dal liberare sua moglie, si troverà a dover lottare nuovamente contro gli schiavisti. Django riesce a fuggire, libera la moglie e conclude la sua vendetta facendo esplodere la villa con all'interno Candie e Stephen. Il tempo trascorso con il dottor Schultz ha lasciato un prezioso insegnamento all'uomo: Django non è più uno schiavo e la sua libertà merita di essere difesa fino alla fine.



I film di Tarantino sono caratterizzati dallo "scorrere del sangue", ma una delle caratteristiche più apprezzate dal pubblico è il pensiero che spesso è nascosto dietro ogni scena. Il regista non lascia nulla al caso e nei suoi film inserisce spesso riflessioni che attingono al pensiero filosofico. Nel film Django Unchained possiamo sicuramente riscontrare una riflessione legata al rapporto servo-padrone espresso da Hegel. Nelle fasi iniziali della pellicola Django è uno schiavo quasi nudo, sporco e in manette, trascinato da due mercanti di schiavi in fila insieme ad altri prigionieri neri, Django cammina con le caviglie bloccate da due grossi anelli di ferro. La rimozione delle catene da parte del dottor Schultz rappresenta l' emancipazione, come essere umano, dello schiavo Django, che si libera dal pregiudizio  di essere  inevitabilmente destinato alla schiavitù. Grazie agli insegnamenti di Schulz, Django impara a leggere e cavalcare, insomma a diventare un essere umano consapevole. Grazie alla sua abilità con le armi, combatterà al fianco di Schulz (diventando un suo pari) fino ad ottenere la sua libertà. Ecco che al termine del film lo schiavo matura una coscienza di sé, delle sue potenzialità fino a conquistare la libertá.

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Feuerbach

IL MATERIALISMO NATURALISTICO DI FEUERBACH

- Una personalità anticonformista


Ludwig Feuerbach nasce nel 1804 da una agiata famiglia bavarese. Studia teologia a Heidelberg e filosofia a Berlino, dove ha come insegnante Hegel. Finiti gli studi si dedica all'insegnamento. Conduce una vita tranquilla che viene interrotta dalla pubblicazione del libro "Pensieri sulla morte e l'immortalità. Per quanto pubblicato viene accusato di essere uno "spirito libero", di essere ateo e di essere addirittura l'anticristo. Abbandona pertanto l'insegnamento continuando a studiare. Nel 1841 pubblica "L'essenza del cristianesimo" che lo rende famoso. Sono soprattutto i giovani ad essere entusiasti delle sue coraggiose tesi in materia religiosa. Egli non abbandonerà mai la sua vita ritirata. Muore nel 1872 a Norimberga dopo aver trascorso gli ultimi anni paralizzato da un ictus.




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- L'attenzione per l'uomo come essere sensibile e naturale

Feuerbach segue le lezioni di Hegel, ma si rende conto che il pensiero hegeliano trascura un aspetto che lui ritiene fondamentale cioé l'uomo concreto. L'uomo non viene pertanto visto dal punto di vista spirituale (Romanticismo) o razionale (Illuminismo) ma come figura "naturale" che ha la sua essenza nella corporeità e nella materia. Egli evidenzia la necessità di considerale l'uomo nella sua dimensione sensibile (la sua essenza). Feuerbach si concentra sull'umanità, vista come insieme di esseri naturali e concreti, con specifici bisogni materiali. Necessariamente bisogna analizzare meglio le condizioni di vita delle persone. Egli era convinto che per innalzare il livello spirituale del popolo è necessario migliorare la sua situazione materiale (ad esempio gli aspetti legati alla sanità, alla alimentazione ecc...). Bisogna rivalutare gli aspetti concreti dell'esistenza umana. In questo consiste il "materialismo naturalistico". Questo rivela anche una natura "filantropica" di Feuerbach rispetto all'impoverimento e miseria che caratterizzavano l'Ottocento.

- L'essenza della religione

Il problema principale del pensiero di Feuerbach è la liberazione dell'uomo dai vincoli che lo incatenano, a partire da quello religioso che lo rende dipendente da una forza superiore ritenuta divina. Ne "L'essenza del cristianesimo", Feuerbach sostiene che non esiste un essere divino. L'idea di Dio deriva dal fatto che l'uomo proietta fuori di sè le sue migliori qualità e le oggettiva in un essere perfetto. Quindi non é più Dio a creare l'uomo, ma è l'uomo che genera l'idea della divinità. Infatti le caratteristiche attribuite a Dio (ragione, volontà e amore) sono caratteristiche umane esternate in un oggetto della fantasia. Dio è quindi la realizzazione ideale dei bisogni dell'umanità e al contempo, la personificazione delle doti umane. Per Feuerbach l'uomo "dipende" dalla natura, sia quella esterna (agenti atmosferici, animali, vegetali ecc...) sia quella interna (desideri, impulsi, istinti...).

- L'alienazione religiosa 

La religione porta ad un impoverimento che Feuerbach definisce "alienazione". L'uomo aliena la propria essenza, cioè la pone fuori di se (in un essere trascendente) proiettando nella entità superiore i suoi caratteri positivi, i suoi desideri ed aspirazioni, dimenticando che quanto attribuisce a Dio, in realtá appartiene a lui. Si ritrova pertanto impotente e sottomesso. Questa è chiaramente una situazione infelice. Feuerbach sollecita quindi un recupero, da parte degli uomini della dignitá e del valore. Per Feuerbach diventa un obbligo morale l'abbattimento della religione. Nella sua opera il discorso religioso diventa politico . L'ateismo diventa pertanto il presupposto per l'emancipazione dell'umanità.


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