SIGMUND FREUD
Sigmund Freud,
fondatore della psicanalisi, nasce a Freiberg nel 1856. Nel 1860 la sua
famiglia si trasferiscea Vienna a causa di guai finanziari. Nel 1881 si laurea in medicina ed inizia il tirocinio. Nel
1882 incontra Martha Bernays che diventerà sua moglie con la quale avrà sei
figli. Svolge la sua attività nel reparto malattie nervose. Ottiene una borsa
di studio per recarsi a Parigi presso il dott. Charcot con il quale stringe
amicizia. Al rientro a Vienna nel 1886 si sposa ed apre uno studio privato per
la cura delle malattie nervose. Gli ultimi anni della vita li trascorre tra i
dolori a causa di un tumore alla mascella che lo costringe a subire una serie
di interventi chirurgici. A causa dell'avvento del nazismo scappa a Parigi e
successivamente a Vienna dove muore il 23 settembre 1939.
- La formazione
La psicanalisi nasce in un rapporto di continuità e discontinuità rispetto alla psichiatria. La psichiatria del tempo riteneva che la sofferenza mentale dipendesse da una patologia organica che ne era la causa. Sarà la psicanalisi a smentire questa tesi. Freud frequenta a Vienna sia il liceo che la facoltà di medicina. Egli è attratto dalle tesi di Darwin e dalle scienze naturali e segue parallelamente corsi di filosofia, si dedica alla dissezione anatomica, studia fisiologia e zoologia. Dopo la laurea inizia ad esercitare nel reparto di malattie nervose dell'ospedale di Vienna. Qui inizia ad utilizzare cocaina. E' meravigliato dalle capacità stimolanti ed analgesiche della sostanza e pensa possa essere un valido sostituto alla morfina. Ne consiglierà l'uso anche all'amico Fleischl che soffriva di nevrite, perchè convinto del fatto che fosse innocua. In questo caso fece un grosso errore e fu sommerso da critiche che lo segnarono particolarmente.
- Lo studio dell'isteria
Freud si interessa dei casi di isteria. Il termine viene dalla parola hystèra - utero ed indicava uno stato della psiche che si manifestava con fenomeni di somatizzazione, con sintomi che si manifestavano su varie parti del corpo. Era ritenuta una malattia organica che riguardava solo le donne. L'esperto del tempo era Charcot, medico di Parigi che Freud conoscerà grazie ad una borsa di studio. Sempre con Charcot studia il metodo dell'ipnosi, che aveva in parte già conosciuto grazie a Breuer, un medico legato a lui da profonda amicizia e che gli porterà a conoscenza i dettagli del caso di Anna O. Questo caso sarà fondamentale per il suo lavoro successivo.
- Il caso di Anna O. e il metodo catartico
Anna O. era una donna giovane affetta da una strana forma di isteria che le procurava i seguenti sintomi: paralisi, tosse nervosa, problemi di udito e vista, anoressia, afasia e paura di bere (idrofobia). Freud la sottopose ad ipnosi e scoprì che quando era bambina aveva visto bere in un bicchiere il cane della governante (donna che lei odiava) e la cosa le aveva provocato una forte ripugnanza. L'episodio era stato rimosso da Anna, ma grazie all'ipnosi lo aveva rievocato e superato. L'ipnosi quindi faceva affiorare circostanze della vita delle persone che, per il fatto di essere esternate, si scaricavano delle energie negative accumulate per mancanza di sfogo. Era quindi un metodo che consentiva una catarsi, cioè una liberazione delle energie psichiche e per questo venne definito catartico. Fu proprio grazie a questo approccio che Freud potè verificare la connessione tra sintomi del paziente e alcuni fatti dimenticati della sua vita passata. Da questa scoperta elaborò il concetto di inconscio.
LA VIA DI ACCESSO ALL'INCONSCIO
- I meccanismi di difesa del soggetto
Il metodo catartico elaborato da Freud e Breuer apre la strada alla psicanalisi. Il metodo viene usato da Freud non solo per curare i sintomi dell'isteria, ma anche per scoprirne i motivi ed il significato (questo perchè pensa che la malattia si possa curare solo quando le cause più profonde che l'hanno determinata riaffiorano ed il paziente ne è consapevole). Entrambi ipotizzano che le reazioni emotive che nascono da un evento traumatico non riescano ad avere sfogo. Questi impulsi, anche se dimenticati, continuano ad agire producendo sintomi patologici. Per neutralizzare questi sintomi bisogna ricordare il fatto da cui il tutto è scaturito in modo da liberare gli impulsi ad esso legati. Perchè questi eventi sono stati dimenticati? Due sono le ipotesi:
- gli eventi sono stati vissuti dal soggetto in uno stato ipnoide (al limite della coscienza) dovuto a scosse emotive o esaurimento nervoso (tesi preferita da Breuer)
- gli eventi vengono rimossi per la loro natura particolarmente spiacevole. Questo porta alla creazione da parte del soggetto di meccanismi di difesa che causano la rimozione inconsapevole del ricordo perchè ritenuto troppo doloroso (tesi preferita da Freud).
Freud estende l'applicabilità del metodo catartico anche a casi più complessi rispetto all'isteria, come le nevrosi ossessive. La sequenza degli eventi diventa per Freud la seguente:
- il soggetto vive un trauma
- in lui si ha una reazione di difesa che porta a dimenticare il fatto stesso
- non riesce a far defluire la carica emotiva che porta con sè l'evento
- questa energia che non trova sfogo produce sintomi organici nel caso dell'isteria e psichici nel caso delle nevrosi.
- La scoperta della vita inconsapevole del soggetto
Da processo di auto-analisi Freud capisce che esistono processi psichici non consapevoli. Da qui nasce la teoria della rimozione in base alla quale egli sostiene che esistono eventi, pulsioni o tendenze che un individuo desidera cancellare. Per fare questo mette in atto meccanismi di difesa inconsapevoli che portano appunto alla rimozione dell'evento doloroso. Dopo la pubblicazione degli studi sull'isteria esamina se stesso per quattro anni. Da questa analisi Freud mette in luce il ruolo essenziale della sessualità nell'insorgenza della patologia (tesi non condivisa da Breuer più legato alla mentalità dell'epoca, cosa che determinerà la rottura dei rapporti tra i due). Freud aveva constatato che, nei casi da lui esaminati con il metodo catartico, i fatti dimenticati erano spesso legati alla sfera erotica. Freud propendeva per l'ipotesi che l'evento traumatico originasse addirittura da una aggressione sessuale subita o fatta nell'infanzia. In realtà arrivò successivamente a considerare che esiste nei bambini una natura immaginaria delle cose che si può far risalire alla sessualità infantile. Quindi fantasia e realtá potevano intrecciarsi. L'autoanalisi che Freud fece portò alla stesura de "L'interpretazione dei sogni" (1900). E' il capolavoro di Freud e uno dei libri fondamentali per la nascita della psicanalisi.
- Il significato dei sogni
Freud individua la strada per accedere al mondo inconsapevole della vita psichica che comincia a chiamare inconscio. Questa strada è rappresentata dai sogni. Nel passato i sogni erano presagi di eventi futuri. Per Freud i sogni sono sintomi di qualcosa e non riguardano il futuro ma il passato. Per Freud il sogno è l'espressione di un desiderio. Il problema é che durante il sogno i desideri vengono camuffati. Quando sogniamo creiamo immagini che, come le opere d'arte, devono essere interpretate.
- Il meccanismo di elaborazione dei sogni
Ci sono due livelli di significato del sogno:
- il primo e più immediato è costituito dalla scena del sogno così come viene vissuta (contenuto manifesto)
- il secondo è nascosto e fa riferimento alle tendenze, idee e desideri inconsci che, "travestite", si esprimono attraverso il sogno (contenuto latente).
Il contenuto manifesto trae le immagini da avvenimenti della nostra vita recente, mentre il contenuto latente è nascosto e risale al tempo lontano (ad esempio la prima infanzia). Quindi nel sogno ci sono elementi che tendono a rivelarsi ed altri che si nascondono. Il sogno è il risultato dell'equilibrio tra queste due forze. Il problema è che, per accedere al contenuto latente, bisogna abbattere le barriere e le difese della psiche; e questo è proprio il ruolo dell'analista. Il sogno è per Freud il sintomo di desideri non realizzati. Si tratta di desideri rimossi, cioè ricordi, tendenze o pulsioni respinti dalla coscienza perchè il soggetto li considera immorali (spesso attinenti alla sessualità). Nei sogni i desideri non vengono espressi direttamente, ma attraverso forme allusive e simboliche. I sogni devono essere sottoposti ad un trattamento deformante che Freud definisce "lavoro onirico". Nell'elaborazione dei sogni vengono utilizzati:
- la drammatizzazione cioè la conversione del pensiero astratto in scene concrete da cui sono esclusi i nessi logici che caratterizzano il ragionamento (ad esempio i nessi di non contraddizione, di opposizione ecc.)
- la condensazione per cui un elemento viene ad acquistare, oltre al proprio significato, anche un significato ulteriore
- la sovradeterminazione grazie a cui un elemento della scena si trova a corrispondere a più elementi del contenuto latente
- la dispersione per cui un elemento latente può essere ripetuto nella scena manifesta più volte in forme diverse
- lo spostamento per cui l'attenzione viene trasferita dall'elemento principale ad altri secondari per depistare la coscienza.
Comprendere tutto questo non é semplice, bisogna cercare le connessioni tra il sogno e gli elementi rimossi.
- La Psicopatologia della vita quotidiana
L'autoanalisi di Freud approfondisce i meccanismi della memoria e scopre che le stesse forze operanti nei sintomi patologici e nei sogni si riscontrano anche in altri fenomeni della vita psichica:
- i lapsus (errori involontari nel parlare o scrivere)
- gli atti mancanti (amnesie, dimenticanze, falsi ricordi e disattenzioni varie).
Le persone valutano queste cose come insignificanti, in realtà, secondo Freud, sono segnali importanti di un conflitto interiore, dovuto alla rimozione di eventi spiacevoli o inaccettabili. Nell'opera "Psicopatologia della vita quotidiana" (1901) Freud individua due fattori:
- l'intenzione consapevole (le parole che stiamo pronunciando o l'azione che stiamo per compiere che risulteranno alterate)
- la tendenza inconscia che agisce sull'intenzione cosciente e la turba.
Anche il comportamento "vigile" cioé cosciente può contenere elementi rivelatori da non trascurare. Ad esempio se un uomo, ad una assemblea burrascosa, dice ci battiamo invece che c'imbattiamo ha un significato. Freud conclude che l'origine dei lapsus e di altro errori é da ricondurre a cause inconsce. Negli atti mancanti, si tratta di errori nelle azioni e nel linguaggio che si compiono per l'intervento di una tendenza inconsapevole che turba il nostro normale comportamento. Come i sogni, anche i lapsus e le altre disattenzioni devono essere valutate come spie di una energia psichica nascosta della nostra coscienza.
LA COMPLESSITÀ DELLA MENTE UMANA E LE NEVROSI
- Le zone della psiche umana
Per Freud la psiche umana è un'unità, ma presenta al suo interno "luoghi" o "zone" distinte. La coscienza costituisce, una piccola parte della sfera psichica dell'uomo. La si può paragonare alla punta di un iceberg che affiora dall'acqua. E' la parte consapevole della nostra personalità che ci pone in contatto con il mondo esterno. Al di sotto della soglia di consapevolezza c'è l'inconscio nel quale abbiamo confinato ricordi, desideri ed impulsi (la maggioranza dei quali di natura sessuale) che dovevamo dimenticare perchè sconvenienti o immorali. Esiste poi il preconscio che si riferisce ai contenuti psichici latenti, cioè non presenti alla coscienza, ma che possono diventare consapevoli in qualsiasi momento. La differenza tra l'inconscio e il preconscio sta nel fatto che nel primo ci sono gli elementi psichici che sono stati rimossi in modo permanente, a meno che qualcosa non subentri (come ad esempio durante la terapia psicoanalitica) per cancellare la rimozione; nel secondo ci sono elementi dimenticati momentaneamente.
- Le due topiche freudiane
La teoria che individua nella psiche umana tre luoghi differenti (la coscienza, l'inconscio e il preconscio) é nota come "prima topica" . Dal 1923 con la pubblicazione L'Io e l'Es Freud sviluppa una "seconda topica", un diverso modello della psiche, che spiega in modo più adeguato le interazioni tra le varie componenti, come ad esempio la rimozione e la censura che sembrano appartenere al sistema preconscio-cosciente (forma di repressione) e al sistema inconscio (la rimozione vera e propria). La prima topica partiva da considerazioni descrittive e distingueva zone, luoghi o sistemi; la seconda individua istanze e funzioni e tiene conto delle relazioni tra il livello psichico e quello somatico.
- La seconda topica: le istanze della psiche
La seconda topica distingue la psiche umana in Es, Io e Super-Io.
- Es rappresenta la vita pulsionale, quella che Freud definisce "un calderone di impulsi ribollenti". E' un livello che, proprio per il suo carattere inconscio, è in qualche modo estraneo all'Io. E' impersonale ma influenza la vita consapevole. Non conosce il bene o il male, ma asseconda la tendenza dell'uomo a soddisfare i bisogni e i desideri. E' fondamentalmente inconscio.
- Super - Io è la coscienza morale, cioé l'insieme dei divieti che ci sono stati impartiti dai genitori o dal mondo circostante e che abbiamo assunto come modelli di comportamento. E' in parte inconscia ,perchè alcuni elementi che la compongono derivano da processi di cui non siamo consapevoli ed in parte cosciente, perchè rappresenta un modello che l'Io ha davanti a sè.
- Io rappresenta la parte organizzata della psiche che ha il compito di sintesi tra le due altre componenti della personalità. Dall'Io dipende la sfera delle azioni e quindi l'Es deve sottostare alla sua opera di filtro. Ha alcuni aspetti inconsci come quelli che creano il meccanismo della censura.
L'Io secondo Freud deve fare i conti con tre severi padroni: l'Es , il Super - Io ed il mondo esterno. L'Io può reagire a questa situazione sviluppando angoscia.
- La formazione delle nevrosi
Questa struttura conflittuale della psiche da origine alla formazione delle nevrosi. L'Io pressato dall'Es, Super - Io e realtà esterna, non sempre riesce a mantenere l'equilibrio. La nevrosi è uno dei pricipali squilibri o disturbi della psiche. Per Freud non esiste una barriera invalicabile tra psiche sana e nevrotica. Anche nell'individuo normale i tre elementi attaccano l'Io, quindi il confine tra normalità e patologia è molto sottile. Un individuo è normale quando riesce a gestire le spinte contradditorie che ci sono in lui, cioè quando riesce a soddisfare l'Es senza andare contro alle norme del Super - Io. Se l'Es è troppo forte e il Super - Io troppo debole, l'uomo non raggiunge l'equilibrio e sviluppa comportamenti immorali. Al contrario, se il Super - Io è troppo forte, le richieste dell'Es sono confinate all'inconscio e generano nevrosi. I sintomi nella persona sono segnali della presenza di un conflitto. Il sintomo è il risultato di un compromesso tra le istanze che agiscono nella psiche.
- Il metodo delle libere associazioni
Uno dei processi fondamentali, utilizzato da Freud per interpretare l'inconscio, è quello delle libere associazioni. Il paziente è invitato a raccontare tutto quello che gli viene in mente in relazione agli elementi del sogno, del lapsus, degli atti mancanti e dei sintomi. Tali elementi vengono isolati e scorporati dal racconto per sottrarli alla logica razionale. Il soggetto deve lasciar correre le immagine ed abbandonarsi alle associazioni mentali che sfiorano la coscienza. Il terapeuta ha il compito di innescare il processo ideativo offrendo spunti al paziente per partire con il racconto. Cosi si eludono le difese dell'Io, in modo da avere accesso alle regioni nascoste dell'inconscio, senza le minacce punitive del Super - Io. Freud sostiene che le forze che hanno determinato la segregazione dei ricordi spiacevoli sono anche la causa della resistenza del paziente alla cura. Egli ha un inconsapevole desiderio di oblio nei confronti di quei ricordi che creano sofferenze. L'obbiettivo del terapeuta è forzare questa resistenza. Una volta che questa resistenza viene superata, il flusso delle associazioni è attratto dagli elementi rimossi (questi sono dotati di una grande valenza emotiva e formano come un polo di attrazione).
- La terapia psicoanalitica
L'attività di interpretazione si avvale dei racconti del paziente relativi alle sue esperienze affettive, sociali, intellettuali, ma soprattutto di ciò che egli non dice, dei vuoti, delle lacune, delle incertezze . La materia su cui si sviluppa l'analisi è prevalentemente linguistica (si lavora sulle parole ed i discorsi del paziente), ma l'analista considera anche le sue difficoltà nelle relazioni, la postura, la mimica, la gestualità, cioè tutte le espressioni della persona. Si tratta di una attività impegnativa. Si viene a stabilire un patto tra medico e paziente. Il medico manterrà il segreto su quanto detto e il paziente sarà sincero. Questa iterazione positiva viene definita trasfert (traslazione affettiva). Il nevrotico è sempre carente a livello affettivo e dopo le prime sedute acquista fiducia nel proprio medico, tanto da avere verso di lui un trasporto emotivo che in qualche modo ricorda quello provato nell'infanzia con i genitori.
LA TEORIA DELLA SESSUALITÀ
- L'innovativa concezione dell'istinto sessuale
Alla base della teoria di Freud sulle nevrosi e sui conflitti psichici, ci sono pulsioni che hanno carattere per la maggior parte erotico. L'idea di Freud era rivoluzionaria perchè basata sulla convinzione che la sessualità non vada ristretta ai soli rapporti tra adulti, ma che coinvolga anche la sfera dell'infanzia. Il concetto di sessualità si allarga e arriva a ricomprendere impulsi ed istinti che fanno riferimento all'autoconservazione e alla soddisfazione immediata del bisogno. Quindi la sessualità è la molla dell'azione umana. Freud afferma che l'istinto sessuale non è univocamente determinato ed è un insieme di pulsioni che ha caratteri specifici e che tende al piacere e alla soddisfazione, indipendentemente dall'oggetto o dal fine a cui è rivolto. La pulsione sessuale è una forza autonoma e originaria che può essere indirizzata, nel corso della vita, verso diversi oggetti e finalità, fino a fissarsi, nella pubertà, su quelli definiti normali. Qualsiasi variazione rispetto alla norma è dovuta al fatto che l'istinto può essere spinto a rivolgersi a un oggetto differente e sostitutivo (ad esempio un individuo dello stesso sesso nel caso della omosessualità) per motivi di carattere esterno o per ragioni psichiche particolari.
- Il concetto di libido
Questa concezione dell'istinto sessuale permette a Freud di collegare tre ambiti:
- la sessualità normale
- la perversione
- le nevrosi
Le persone entrano in uno di questi ambiti a seconda dell'evoluzione dell'istinto sessuale che può trovare o meno condizioni che ne modificano l'evoluzione. A questo proposito Freud parla di libido definendola un'energia specifica che può subire variazioni nei diversi momenti dello sviluppo e che può`indirizzarsi verso oggetti o finalità differenti. Considerare l'istinto sessuale come "energia di sviluppo" getta una luce diversa sul periodo dell'infanzia e su un argomento fino ad ora inesplorato: la sessualità dei bambini. Anche nell'infanzia ci sono pulsioni erotiche che vengono espresse nel bambino con gesti semplici ed istintivi come la suzione del seno.
- La teoria della sessualità infantile
Freud definì il bambino un essere "perverso polimorfo". E' perverso perchè la sua pulsione sessuale non tende alla procreazione ne al soddisfacimento della genitalità come negli adulti (e come riteneva la psicologia tradizionale). Il neonato prova piacere erotico nella suzione e nel contatto con il corpo materno. Questo rappresenta una perversione rispetto al fine che la psicologia tradizionale considerava connaturato nell'istinto sessuale. Il polimorfismo si riferisce al fatto che, nei primi anni di vita, il bambino prova piacere attraverso varie parti del corpo che corrispondono a diverse tappe dello sviluppo:
- la fase
orale in cui il piacere è rappresentato dalla suzione e la zona erogena è la bocca;
- la fase
anale (da 1 a 3 anni) in cui la zona erogena è l'ano connessa alle funzioni corporali;
- la fase
genitale (inizia alla fine dei 3 anni) la cui zona erogena è rappresentata dai genitali. Questa fase è a sua volta suddivisa in:
- fase fallica in cui il bambino scopre di avere il pene (la bambina è a conoscenza della sua esistenza). Il pene è oggetto di attrazione ma causa anche una paura relativa alla sua perdita (complesso di castrazione). Anche la bambina subisce un processo di castrazione in quanto è attratta dal pene del maschio (prova invidia) e vive la sua mancanza come una colpa. Segue poi un periodo che va dai 5-6 anni fino alla pubertà ,detto di latenza in cui si ha una inibizione della sessualità.
- fase genitale in senso stretto in cui il primato erogeno spetta alla sfera genitale e che riesplode in modo netto nella pubertà.
- Il complesso di Edipo
Con questa definizione Freud indica il particolare sentimento che lega il bambino ai suoi genitori. Si manifesta nella fase fallica (3-5anni) ed è un attaccamento erotico del bambino verso il genitore di sesso opposto. Il maschio ha sentimenti ostili verso il padre perchè vuole avere la madre tutta per sè, la femmina invece sarà attratta dal padre. Freud sottolinea come questi attaccamenti siano spesso incoraggiati dai genitori. Il nome è stato ispirato dalla tragedia Edipo Re in cui l'eroe greco sposa la madre ed uccide il padre. Ogni uomo deve superare questo complesso per poter maturare. Potrà così raggiungere uno stato adulto ed una sessualità consapevole. Deve avvenire quindi uno spostamento verso una meta esterna dell'attrazione nei confronti del genitore di sesso opposto e la riconciliazione con l'altro.
L'ORIGINE DELLA SOCIETÀ E DELLA MORALE
- Totem e tabù
Le ultime opere di Freud ("L'avvenire di un'illusione", "Il disagio della civiltà") sono dedicate allo studio della società, dell'antropologia e della morale. Gli argomenti erano già stati trattati in "Totem e tabù". Egli si focalizza soprattutto sullo studio del totemismo che ricorre in molte popolazioni primitive distanti geograficamente tra loro. In tale organizzazione sociale i componenti della comunità sono divisi in unità definite da un totem (spesso un animale). Il legame totemico si tramanda per via materna. Coloro che appartengono a queste comunità tengono determinati comportamenti come ad esempio evitare di dare la caccia all'animale simbolo o si aspettano protezione ed aiuto. Il legame totemico sembra quasi essere nato per impedire rapporti tra consanguine, perchè era vietato sposare donne dello stesso gruppo totemico. Al totem è legato il concetto di tabù, cioè tutti quegli aspetti che sono ritenuti sacri e proibiti. Se ci sono regole così rigide, questo vuol dire che le pulsioni sottostanti sono molto forti (nel caso dell'incesto sembra sia connaturale agli esseri umani). I totem e i tabù rappresentano pertanto l'origine delle norme sociali, morali e religiose degli uomini.
- La civiltà e il suo fine
Secondo Freud, gli uomini cercano la felicità (assenza dal dolore e soddisfacimento dei bisogni). Le azioni individuali sono mosse dal piacere, cioè dalla tendenza a realizzare immediatamente i propri desideri. Questo principio però si scontra con il principio di realtà che richiede spesso il rinvio dell' appagamento del piacere (attraverso la subordinazione del piacere ad altre azioni, oppure a rinunce di alcune tendenze per soddisfarne altre...). Questo significa fare un esame della realtà, della nostra fragilità, delle forze distruttive della natura e delle esigenze degli altri. Il principio di realtà ci limita e ci procura sofferenze. Quanto più è civilizzata e progredita la società, tanto più saremo condannati alla infelicità, perchè maggiori sono le misure repressive che vengono messe in campo. L'uomo deve vivere in mezzo agli altri, quindi deve frenare le pulsioni. Per arginare le pulsioni, la società si affianca alla figura del padre nell'educazione. Così il Super - Io privato diventa più forte attraverso un "Super - Io sociale.