HEGEL E LA RAZIONALITÀ DEL REALE
- La formazione
Hegel è uno dei più grandi filosofi europei. Alla base del suo progetto c’è una nuova idea di ragione. Per comprendere a fondo il pensiero hegeliano fondamentali sono gli studi universitari presso il seminario protestante di Tubinga presso il quale divide la stanza con Schelling. Qui si entusiasmano per Kant e per la Rivoluzione francese che viene vista come modello di libertà e di unità nazionale. L’educazione teologica di Hegel si ritrova in molti aspetti del suo pensiero filosofico.
- Gli scritti giovanili
I suoi scritti dell’epoca giovanile vengono riuniti sotto il titolo di Scritti teologici giovanili dedicati alla religione ed al cristianesimo e mostrano la matrice religiosa di molte categorie della filosofia di Hegel.
- Il periodo di Jena
Nel 1800 Hegel si trasferisce a Jena, uno dei centri del Romanticismo. Qui pubblica lo scritto Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling nel quale si schiera con quest’ultimo ed attacca Fichte perché privilegia l’Io a scapito dell’oggetto. Qualche tempo dopo però si consuma la rottura fra Hegel e Schelling. Nella prefazione alla Fenomenologia dello spirito, Hegel si distacca definitivamente dal pensiero di Schelling.
- La ricerca di un metodo scientifico per la filosofia
Nel 1807, con l’arrivo delle truppe napoleoniche, Hegel si trasferisce a Bamberga dove dirige un giornale e si occupa di progetti di riforma del sistema scolastico. In questo periodo compone la sua opera più impegnativa “Scienza della Logica”. La sua preoccupazione è quella di assicurare un metodo scientifico alla filosofia e darle una forma rigorosa. Egli sostiene che la filosofia deve essere concreta in grado di diventare un bene comune. Non vuole applicare un metodo matematico ma vuole darle un ordine razionale.
- Gli anni della maturità
Hegel diventa professore all’università di Heidelberg e nel 1818 a Berlino. Nel 1817 pubblica l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, una sintesi del suo sistema. Altro scritto del periodo è Lineamenti di filosofia del diritto. Nel 1829 diventa rettore dell’universitá di Berlino. Nel 1831 muore all’improvviso forse di colera o di una malattia allo stomaco di cui soffriva da tempo.
I CAPISALDI DEL SISTEMA HEGELIANO
- La razionalità del reale – la coincidenza della verità con il tutto – la dialettica
Tre sono gli elementi su cui si basa il pensiero hegeliano:
1) La convinzione della razionalità del reale
2) L’idea che la verità coincide con l’intero (il tutto)
3) La concezione dialettica della realtà e del pensiero
Nel primo caso il concetto hegeliano è quello secondo cui ciò che è razionale è reale e viceversa. Ciò significa che la realtà per il filosofo, coincide con un principio razionale: lo spirito inteso come idea o Assoluto. Questo principio comprende qualunque cosa. Essendo espressione dello spirito la realtà coincide con la ragione (concetto che segna la distanza tra Hegel e gli Illuministi). Afferma inoltre che la filosofia è relativa al proprio tempo, al presente storico. Il filosofo non può spingersi oltre la propria epoca.
Nel secondo concetto si chiarisce che la verità non consiste in una visione parziale delle cose, ma completa e globale. Hegel definisce astrazione il pensiero che non consente di cogliere tutti gli elementi e sfumature di un avvenimento perché lo isola dal tutto. L’astrazione è tipica dell’intelletto separa e divide, è utile al fine di distinguere i molteplici aspetti della realtà ma non corrisponde al reale movimento del pensiero. Bisogna unificare poi le parti in una sintesi.
Nel terzo concetto Hegel chiarisce che la verità è l’Assoluto, è un soggetto che compie un percorso giungendo alla consapevolezza di sé. Lo sviluppo dell’idea segue una legge che definisce dialettica cioè una regola interna della realtá e legge del pensiero in quanto la realtà coincide con la ragione.
La dialettica si compone in tre fasi:
- Intellettuale o astratto (tesi) cioè la determinazione delle cose. La realtà risulta costituita da oggetti separati e spesso contrapposti.
- momento dialettico o della negazione (antitesi) cioè ogni cosa si definisce anche per quello che non è. Organo di tale fase è il pensiero razionale
- momento speculativo (sintesi) che rappresenta la negazione della negazione
LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO
- Il significato dell’opera
Hegel condivideva l’idea già espressa da Schelling che gli antichi godevano di una condizione di armonia tra l’umano ed il divino, cosa che si è persa nella modernitá. Successivamente considerò positivo lo sviluppo dell’umanità e pensa che il suo tempo determini l’avvento di una nuova epoca che potra dare un contributo determinante. Solo la filosofia può comprendere il divenire della storia in tutti i suoi momenti. La Fenomenologia racconta il processo faticoso dell’acquisizione del sapere e della verità da parte della coscienza dal livello più basso (che sembra privo di spiritualità – coscienza sensibile) a quello piú alto della ragione. Descrive in sostanza l’emergere dell’idea e della ragione nella storia.
Si articola come un “romanzo” della coscienza cioè il manifestarsi della coscienza umana nella storia e segna il percorso della vita spirituale. Hegel definisce “figure” le forme del sapere in cui si realizza tale sviluppo. Le principali sono le seguenti:
- Coscienza (certezza sensibile, percezione, intelletto)
- Autocoscienza (rapporto servo-padrone, stoicismo e scetticismo, coscienza infelice
- Ragione (ragione osservativa (scienza), ragione attiva (azione individuale), ragione legislatrice e esaminatrice delle leggi
Le tre figure portano in successione all’attenzione per l’oggetto – per il soggetto e al riconoscimento dell’unità soggetto-oggetto.
- La prima tappa della fenomenologia: la coscienza
E’ la consapevolezza di percepire un oggetto come altro rispetto a sé.
- Certezza sensibile – è il sapere immediato cioè ciò che ci suggeriscono i sensi e l’esperienza diretta delle cose
- La percezione e l’intelletto – la certezza sensibile non si accontenta del qui ed ora ma cerca qualcosa di più ampio quando non riesce a capire il contrasto tra l’aspetto unitario e le molte caratteristiche (esempio la mela ed il suo colore, peso, forma ecc.). Secondo Hegel la soluzione si trova passando a gradi superiori della conoscenza cioè percezione ed intelletto. Nella percezione le varie cose (forma, colore ecc) possono essere considerate come facenti parte di una unità (cioè un frutto) solo se c’è un io o soggetto che le comprende come tali. Considerando l’intelletto le cose vengono inserite all’interno di rapporti regolati da leggi e tale è il regno della scienza moderna. Ma l’intelletto resta limitato alle determinazioni finite (conosce porzioni di verità) e va superato con l’autocoscienza.
- La seconda tappa della fenomenologia: l’autocoscienza
La coscienza orienta successivamente l’indagine sul soggetto perché vede l’esigenza del riconoscimento di sè attraverso l’altro. E’ nel rapporto con l’altro che la coscienza di sé (autocoscienza) può ricevere conferma della sua identità. Importante è la figura del servo-padrone. In Hegel identifica il difficile percorso che l’idea di libertà deve compiere per affermarsi nel mondo. Il padrone è colui che, per ottenere l’indipendenza mette a repentaglio la sua vita nella lotta tra autocoscienze vincendo il conflitto; il servo è colui che, per paura della morte, ha deciso di perdere l’indipendenza e la libertà sottomettendosi all’altro. Questo è il momento della tesi: la coscienza del padrone si determina come soggetto libero e afferma la sua superiorità sul servo ridotto a cosa. Segue però il momento dell’antitesi dove il servo grazie alla vita dura forma se stesso per rovesciare la situazione ed il padrone diventa servo del servo. Al concetto di servo-padrone tipico del mondo greco-romano segue lo stoicismo che manifesta l’affermazione della libertà del soggetto rispetto alle cose esterne (infatti lo stoicismo disprezza le passioni, affetti e ricchezze…). Lo scetticismo arriva addirittura a negare il mondo esterno ed alla distruzione di ogni oggettività. Infattiper gli scettici si deve dubitare di tutto. Infine il concetto di coscienza infelice fa riferimento al fatto che la coscienza avverte se stessa come qualcosa di limitato ed inadeguato rispetto all’infinità divina.
- La terza tappa della fenomenologia: la ragione
Secondo Hegel l’autocoscienza si eleva a ragione ed assume in sé ogni realtà e questo accade a partire dal Rinascimento quando l’uomo smette di annullarsi sperando nell’aldilà e cerca il divino nel mondo e in sé stesso. All’inizio la ragione si rivolge alla natura con l’osservazione diretta dei fenomeni (approccio scientifico), ma in questo cercare la ragione registra una crisi perché cercando solo qualcosa di esterno a sé non è mai appagata. Nel concetto di ragione attiva, la ragione delusa dalla scienza, si volge verso se stessa. Si rivolge verso la legge del cuore e afferma la propria individualità come principio rivoluzionario e criterio universale. La coscienza comprende che deve andare oltre il sentimento individuale e conquistare la virtù, un agire che possa essere valido per tutti ma che Hegel considera ancora insufficiente. Il passaggio allo spirito e all’universale è il passaggio successivo in cui il punto di vista universale si raggiungerà passando all’eticità (quando si assume la prospettiva dello spirito che si incarna nello Stato). Le massime della morale (es non uccidere..) vengono calate nella vita di un popolo con un ordinamento statale. L’avventura dello spirito nel mondo si conclude quindi con la realizzazione nella storia, nei costumi e leggi.
La fenomenologia porta ad un risultato definitivo: la piena consapevolezza di sé da parte dello spirito che si scopre alla fine fondamento ed origine di tutta la realtà. Questo si raggiunge grazie alla ragione filosofica. Ha un ritmo dialettico che rivela una prospettiva ottimistica (supera ogni negatività in una visione positiva).
LA LOGICA E LA FILOSOFIA DELLA NATURA
Nell’ Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Hegel attua un percorso diverso rispetto alla Fenomenologia e il suo sguardo diventa sistematico e si sviluppa attraverso tre momenti:
- Tesi: l’idea in sé e per sé indipendente dalla concretizzazione della realtà
- Antitesi: l’idea esce “fuori di sé” nel mondo concreto
- Sintesi: l’idea che “ritorna in sé” lo spirito, dopo essersi alienato nella natura, ritorna presso l’uomo.
A questi momenti corrispondono altrettanti livelli del sapere filosofico:
- Filosofia della natura: la scienza dell’idea nel suo estraniarsi da sé
- Filosofia dello spirito: la scienza dell’idea che torna in sé dal suo alienamento.
La logica è la scienza dell’idea pura cioè prima della sua realizzazione nella realtà. La logica è a sua volta suddivisa in:
- Logica dell’essere: si può dire solo che un’idea è, è una categoria priva di contenuti e determinazioni
- Logica dell’essenza: si considera l’essere non nella sua immediatezza ma come oggetto di riflessione
- Logica del concetto: l’essere ritorna in sé come totalità che comprende l’oggettivo ed il soggettivo. Questo si ottiene con la conoscenza razionale. Nel concetto si concentra l’intero movimento logico.
La filosofia della natura è l’antitesi della logica. L’idea si estrania da sé dando origine alla natura considerata nei suoi tre aspetti:
- Meccanica: corporeità e l’esteriorità spaziale
- Fisica: processi magnetici, elettrici e fisici
- Mondo organico: esseri viventi.
La natura è manifestazione dell’idea ma nella forma più incompleta. Hegel svaluta la natura perché l’idea fuori di sé è inferiore a quella che ritorna in sé.
LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO
Alla filosofia della natura segue la filosofia dello spirito. Si distingue in:
- Filosofia dello spirito soggettivo
- Filosofia dello spirito oggettivo
- Filosofia dello spirito assoluto
La filosofia dello spirito soggettivo comprende:
- Antropologia (studia l’anima nel senso del carattere, del temperamento ecc.)
- Fenomenologia (studio lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione)
- Psicologia (studia le facoltà dell' intuizione, della rappresentazione e del pensiero)
La filosofia dello spirito oggettivo comprende:
- Diritto: nasce dalla volontà libera degli individui ed è costituito dalle norme che regolano i rapporti tra le persone. Il diritto di cui Hegel parla può essere comparato all’odierno diritto privato dove il contratto tra soggetti rappresenta la forma basilare di relazione giuridica.
- Moralità: è l’ambito delle intenzioni e dei proponimenti con cui l’uomo si definisce come soggetto libero e responsabile delle proprie azioni.
- Eticità: dato che i primi due elementi sono insufficienti Hegel ricerca un elemento ulteriore che risolva la spaccatura tra interiorità ed esteriorità. Questa dimensione è l’eticità che corrisponde all’unificazione delle leggi scritte e della moralità soggettiva. Sono espressione della cultura di un popolo. L’eticità passa per la famiglia, la società civile (spazio intermedio tra la famiglia e lo Stato ed ha il compito di garantire il benessere dei cittadini e concorrere all’armonia sociale) e lo Stato (supremo moderatore del conflitto sociale e garante dei diritti della persona).
La filosofia dello spirito assoluto comprende:
- L’arte: primo momento della vita dello spirito assoluto. In un quadro o una statua ecc. l’uomo percepisce l’unità tra il soggetto e l’oggetto, lo spirito si naturalizza e la natura si spiritualizza rendendo visibile un prodotto ideale
- La religione: secondo momento della vita dello spirito assoluto intermedio tra l’arte e la filosofia. La religione però si serve di immagini fantastiche dei miti e dei riti senza cogliere l’essenza della verità.
- La filosofia: terzo ed ultimo momento della vita dello spirito, il più alto. La filosofia ha lo stesso oggetto dell’arte e della religione (l’Assoluto) e lo percepisce in forma concettuale ossia totalmente spirituale, o come dice Hegel scientifica.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 – 1831)